La Venditrice di Amorini

Manifattura di Meissen (modello di Christian Gottfried Juechtzer), La Venditrice di Amorini, 1790-1800. Biscuit, 49 x 53 x 42 cm

L’opera deriva dall’affresco romano la Venditrice di Amorini, rinvenuto nella Villa di Arianna durante gli scavi di metà Settecento che interessarono i siti di Ercolano e Pompei. Allegoria dell’Amore, l’opera fu immediatamente riprodotta da Raffaello Morghen nelle Antichità di Ercolano, diventando fonte d’ispirazione per diversi artisti, tra i quali Joseph-Marie Vien, che nel 1763 la riprodusse in una tela destinata al castello di Fontanebleau. Se il soggetto è stato abbondantemente replicato come disegno o su tela, dal punto di vista plastico invece si conoscono soltanto pochi esemplari in tutto il mondo, tutti conservati in musei di arte decorativa. Il nostro fu ideato da Christian Gottlieb Juechtzer tra l’agosto 1785 e il gennaio 1786. Figlio di un pittore della manifattura di Meissen, affiancò Kaendler dal 1769, diventando capo modellatore della manifattura nel 1794.

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