Il trionfo della virtù di Francesco Ladatte

Francesco Ladatte, Il Trionfo della Virtù incoronata da geni e attorniata dalle Arti Liberali, 1744. Terracotta, 57 x 50 x 30

La Virtù, rappresentata come una figura femminile, è circondata dalle personificazioni puerili di Pittura, Scultura, Geometria e Geografia. Sul retro è collocata un’altra figura femminile, coronata e dotata di scudo: si tratta verosimilmente dell’Allegoria della Regalità ed è un chiaro riferimento al compito che spettava a ogni sovrano di tutelare le Arti e le Scienze.

L’opera fu modellata da Francesco Ladatte, artista raffinato che lavorò per il re Carlo Emanuele III di Savoia e anche per i privati, i quali non disdegnavano di avere nelle proprie collezioni sue sculture in terracotta. Facilmente modellabile, l’argilla permetteva agli scultori di rendere in maniera oggettiva anche i più lievi passaggi di superficie e di saper restituire la realtà, non solo fisica ma anche atmosferica di ciò che raffiguravano. Un meraviglioso esempio sono proprio le figure che compongono il Trionfo, a cominciare dalla Virtù che, mollemente adagiata su un etereo ammasso di nuvole, appoggia il braccio destro al globo, vestita di abiti talmente delicati da far trasparire dettagli anatomici, quali l’ombelico. Allo stesso modo furono modellati i putti, che con fare giocoso si muovono attorno all’obelisco centrale, vero punto cardine dell’intera composizione.

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