Flora Torlonia

- N. inventario: SC90
- Autore: Scultore romano
- Datazione: seconda metà del XVIII secolo
- Materiale: marmo greco e marmo lunense
- Dimensioni: 53 x 82 x 30 cm
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“Sotto le apparenze di Flora è naturalmente effigiata in questo marmo una donna distinta per la grandezza de’ suoi natali […]. Il panneggiamento è nobile, ricco e ben condotto. La testa è scolpita con delicatezza, e con molto studio lo sono i capelli” .
Così riportava Pietro Vitali, noto antiquario del XIX secolo, dopo aver ammirato il manufatto nel Museo Torlonia – all’interno del palazzo omonimo – sito in piazza Venezia a Roma.
La nostra statua, infatti, ebbe una storia tanto affascinante quanto tormentata. Non si tratta, infatti, di un autentico pezzo archeologico, quanto di un eccellente falso d’autore, probabilmente opera della bottega di Bartolomeo Cavaceppi, noto scultore e restauratore della Roma del XVIII secolo. Successivamente alla sua morte, la statua verrà presa in custodia da Vincenzo Pacetti, anch’egli scultore e restauratore, andando a costituire il primo nucleo del già citato Museo Torlonia. In seguito, del prezioso oggetto si perderanno le tracce e l’ultimo ad attestare la sua presenza in Roma sarà proprio Pietro Vitali, almeno fino alla sua recente “scoperta” nell’androne del Museo Accorsi-Ometto.
La statua presenta un’acconciatura caratterizzata da lunghe trecce avvolte a turbante sulla nuca e una austera e rigida impalcatura di riccioli posticci che si erge alta sulla fronte. In epoca romana, esclusivamente le donne della famiglia imperiale dettavano la moda: difatti ritroviamo lo stesso abbigliamento e la stessa tipologia di acconciatura in numerosi ritratti di dame di corte dell’epoca di Traiano (98-117 d.C.) e di quello del successore Adriano (117-138 d.C.). In particolare, la banda di capelli che incornicia la fronte, con le ciocche rese da incisioni a mezzaluna e contrapposte rispetto alla scriminatura centrale, nonché la corona di boccoli schiacciati di altezza decrescente verso le tempie, rimanda ai ritratti di Marciana, sorella dell’imperatore Traiano.
Il busto appartiene ad una tipologia rara di scultura, a metà tra il busto vero e proprio e la statua, in antico documentata solo tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C.
Il bouquet di fiori all’altezza del seno e la mano destra recante un mazzolino sono sicuramente un’aggiunta più tarda, rispondente ad un gusto tardo-rococò .