
Fascino e Splendore della porcellana di Torino
Rossetti, Vische, Vinovo
1737 – 1825
30 gennaio – 28 giugno 2015
Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto, Torino
La Fondazione Accorsi – Ometto torna alle arti decorative con un’importante mostra dedicata alla porcellana piemontese.
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama – Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d’Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d’archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene: in questa prima sezione è ricostruito un cabinets des porcelaines, dove sono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, e varie statuine di dignitari orientali, in porcellana a pasta tenera, copie di originali cinesi ed eseguite fra il 1737 e il 1743.
Si prosegue con la sezione dedicata alla manifattura di Vische fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione dell’argentiere torinese Boucheron.
La sezione più ampia è riservata alla manifattura di Vinovo, in cui sono proposti serviti da the, caffè e una serie di sculture in porcellana e in biscuit, eseguite durante le direzioni Brodel – Hannong, Gioanetti e Lomello. Particolarmente rilevanti sono il biscuitraffigurante la Visione di Sant’Uberto, opera di Tamietti, e due straordinari vasi attribuibili agli anni di regno di Carlo Emanuele IV, che mostrano evidenti influssi della contemporanea produzione parigina.
La mostra si chiude con una spettacolare tavola imbandita con vasellame di Vinovo del primo e del secondo periodo, superbi argenti e vetri dell’ultimo quarto del Settecento. Il centro tavola, in particolare, riporta una serie di “Gridi di Strada” sempre in porcellana di Vinovo, raffiguranti mestieri e personaggi di piazze e mercati dell’epoca; si ricrea così un ambiente di grande splendore in cui tutti i materiali e le forme dialogano insieme in una scenografica armonia.
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