Sacro alla Luna

Argenti Sabaudi del XVIII secolo

A cura di Gianfranco Fina

9 febbraio – 1 luglio 2013

Splendente, candido, sacro alla luna: l’argento, insieme all’oro e alle pietre preziose, ha sempre affascinato l’uomo, diventando un vero e proprio status symbol dell’umanità.
Anche la corte sabauda subì il fascino dei metalli preziosi e diede sempre molto credito agli artisti che fornivano importanti opere di oreficeria e di argenteria.

Proprio su queste opere d’arte è incentrata la mostra della Fondazione Accorsi – Ometto: più di duecento pezzi di eccezionale qualità artistica, databili tra i primi anni del Settecento e il 1796, anno in cui morì Vittorio Amedeo III di Savoia, sovrano illuminato e munifico, al quale si deve la creazione della celebre Orphevrerié Royale, fabbrica istituita nel 1775 all’interno di Palazzo Reale con il fine di sovrintendere alla creazione e alla cura delle argenterie conservate nelle residenze sabaude.

In mostra si potranno ammirare: una decina di zuppiere, tra cui la coppia realizzata da Paolo Antonio Paroletto con trofei di caccia, cinghiali e fagiani; una quindicina di caffettiere; una settantina di zuccheriere, di straordinaria fantasia decorativa; trenta paiole, ossia le raffinatissime tazze da puerpera che venivano donate alle mogli, in occasione del parto, da mariti facoltosi e innamorati, tra le quali va menzionata la paiola con coperchio e vassoio della Regione Piemonte, realizzata da Andrea Boucheron, uno dei più grandi argentieri torinesi non inferiore ai celebri maestri argentieri parigini.

L’unicità di questa mostra però non è solo rappresentata dal numero e dall’eccellente qualità artistica degli oggetti esposti, ma anche dalla loro provenienza, spesso nobiliare o reale o addirittura altisonante, come nel caso del rinfrescatoio del celebre servizio Turinskij di cui oggi sopravvivono solo cinque esemplari: quattro sono custoditi presso il museo dell’Ermitage di San Pietroburgo; il quinto, eccezionalmente esposto in mostra, è di proprietà privata.

Dal Museo Civico d’Arte Antica di Torino – Palazzo Madama, provengono inoltre una splendida caffettiera, probabilmente realizzata per i marchesi di San Martino e una rara coppia di doppieri, di straordinaria qualità, di Carlo Bartolomeo Minutto. Essi incarnano un esempio di perfetta adesione al più puro stile rococò di metà Settecento.

Per il suo innegabile valore scientifico e per la sua spettacolarità, questa mostra rappresenta un omaggio al Piemonte e alla sua raffinata civiltà culturale e artistica e consente di ammirare da vicino la superba qualità degli argenti e la straordinaria maestria degli argentieri piemontesi fino ad oggi nota solo agli specialisti.

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