
Cesare Ferro Milone. La magia del colore tra Torino e Bangkok
21 giugno – 9 settembre 2018
A cura di Angelo Mistrangelo
L’esposizione, curata da Angelo Mistrangelo, è strutturata su tre sedi e propone i diversi aspetti dell’esperienza pittorica dell’artista piemontese che ha lavorato intensamente tra la fine dell’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento; ricostruisce la sua attività d’insegnante presso l’Accademia Albertina e il periodo in cui ne fu il Presidente; delinea il percorso e le partecipazioni ai grandi eventi internazionali, come la Biennale di Venezia e le decorazioni del Palazzo Reale e del principesco Palazzo Norashing a Bangkok che l’artista ha eseguito, durante i suoi soggiorni in Siam, nel 1904 e nel 1924.
Le opere esposte (oltre 115 tra dipinti, disegni, incisioni, affreschi portatili e oggetti d’arte) comprendono ritratti, scene familiari, immagini di paesaggi e palazzi del Siam che esprimono una ricerca che annovera quadri provenienti dalle collezioni della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Società Baroncelli 98 di Torino, Museo Civico «Arnaldo Tazzetti» di Usseglio, Consiglio Regionale del Piemonte.
In questa occasione, è stata affrontata un’ampia indagine biobibliografica tratta da monografie, testimonianze, alcune inedite, e documenti rinvenuti negli archivi e nelle biblioteche di Accademia Albertina di Belle Arti, Fondazione Accorsi-Ometto, Circolo degli Artisti di Torino e Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, Museo Civico «Arnaldo Tazzetti» a Usseglio (Torino), Archivio Famiglia Ferro Milone. Contributi arricchiti da riviste, giornali quotidiani, raccolte di fotografie e scatti eseguiti dallo stesso artista.
Al Museo Accorsi-Ometto si possono ammirare, oltre all’«Autoritratto» del 1933, eseguito per il Circolo degli Artisti (ora nella collezione della Società Baroncelli 98), una serie di dipinti incentrata sull’intimità della vita familiare in cui vengono colti gesti quotidiani di particolare tenerezza come «L’ora del bagno» (1921) e «I primi passi» (1923) oppure amorevoli ritratti della moglie e dei figli, come «La mamma e Checco» (1928), «La famiglia» (1930) e «Ritratto di famiglia. Il cesto degli aranci (La mamma, Marco e Checco)» (1932).
L’esposizione è arricchita inoltre da alcuni disegni di oggetti per il Re del Siam, come quelli del servizio da tè che il sovrano commissionò a Ferro poco prima del suo rientro in l’Italia: si tratta di poche carte, sulle quali il pittore raffigurò, con particolare cura, modelli di lattiere, zuccheriere, teiere, piatti e tazzine, oggetti di forma vagamente europea, resi siamesi dalla presenza di decorazioni tratte dal catalogo figurativo buddhista.
Sono esposte anche modelli per monete, una miniatura su avorio, vestiti di manifattura cinese, fotografie storiche, la preziosa spada del re Umberto I donata da Rama V (in prestito dall’Armeria reale e da oltre otto anni non più esposta) e dipinti che illustrano la stagione di Ferro Milone in Siam, come il ritratto «Me Ciani, ballerina della Regina» (1925) oppure «Interno del Tempio Reale Wat Phra Keo a Bangkok» (1906). Le fotografie, in particolare, documentano aspetti di vita reale thailandese e consentono di ammirare luoghi ed edifici che, ancora intatti ai tempi di Ferro, oggi purtroppo sono cambiati in maniera irreversibile.
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